Il fascino dell' invisibile

Rivelatore di “medie dimensioni”

Nella realtà ci sarà sempre una probabilità diversa da zero che alcuni fotoni secondari emergano senza essere rivelati. Si avranno quindi più fenomeni che avvengono in concomitanza, sia di assorbimento fotoelettrico diretto che di recupero e riassorbimento di alcuni dei fotoni diffusi. Di seguito lo schema dove sono mostrati i possibili processi attraverso i quali avviene la cessione di energia nel rivelatore:
Anche in questo caso sarà bene distinguere la situazione in cui i fotoni incidenti provocheranno o meno la creazione di coppie. Se l’energia è inferiore a 1,02 MeV si può schematizzare lo spettro con un continuo Compton più un picco energetico totale. In questo caso però si potrà notare anche una porzione continua di spettro localizzata fra la spalla Compton e il fotopicco dovuta ad eventuali processi di diffusione multipla Compton con mancato riassorbimento fotoelettrico del fotone diffuso.
Se risulta possibile il processo di creazione di coppie bisognerà considerare anche delle caratteristiche relative al mancato riassorbimento di uno od entrambi i fotoni di annichilazione. Così, oltre che il picco “di doppia fuga” già visto nel caso di rivelatore di piccole dimensioni, si presenterà anche un picco “di fuga singoladovuto al possibile riassorbimento fotoelettrico di un singolo fotone di annichilazione. Il tutto può essere schematizzato come segue:
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