Il fascino dell' invisibile

La spettrometria gamma: un'introduzione

La spettrometria gamma trova sempre più spesso applicazione sia come mezzo di indagine diretta che come supporto alle più varie attività di ricerca scientifica.
Questa tecnica si rivela particolarmente utile in campo radioecologico, per la caratterizzazione del contenuto radioattivo di rocce ed acque, nonché di monitoraggio ambientale e radioprotezione.
La spettrometria gamma permette infatti di effettuare un’analisi approfondita su prodotti alimentari e matrici biologiche al fine di determinare la presenza di radioisotopi dovuti ad episodi di rilascio di materiale radioattivo nell’ambiente. Questa contaminazione potrebbe quindi arrivare all’uomo attraverso le catene alimentari.
Ogni radionuclide si trasforma secondo un decadimento alfa o beta; questi processi lasciano spesso l’atomo in una condizione ancora eccitata, esso ritornerà quindi allo stato fondamentale tramite una o più emissioni gamma che risultano caratteristiche per ogni isotopo.
Detto questo è intuitivo pensare che un radioelemento svelerà la propria presenza tramite questa (o queste) emissione (emissioni) caratteristica (caratteristiche).
Attraverso dunque un lavoro di comparazione con spettri noti si potrà identificare di quale elemento si  tratta.
Il primo passo per poter effettuare una spettrometria è quello di tarare adeguatamente l’apparato utilizzando delle sorgenti note.
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